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Ing. Dozzio Mauro Piazza Garibaldi n. 2/4 – 21016 LUINO (VA), tel/fax 0332/533162 e.mail [email protected], [email protected] 1 Ing. Dozzio Mauro Piazza Garibaldi 2-4 21016 LUINO VA telefono/fax: 0332/533162 C.F.: DZZMRA61C11E734A P.I.: 01704280120 E.mail: [email protected] [email protected] Posta certificata: [email protected] Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Varese alla posizione n. 1567 Azienda Agricola la Mirandola di Forni Andrea via B. Luini 26 -21016 Luino (VA) NUOVO INSEDIAMENTO AVICOLO PER PRODUZIONE UOVA AD USO ALIMENTARE Doc. A) RELAZIONE TECNICA-DESCRITTIVA DATA: FEBBRAIO 19 AGG . 20 MARZO 19 File:G:\Lavori Privati\105- Forni\2017 12 01 Pratica allevamento polli\E.mail- corrispondenza\2019 03 20\relazione.doc Prot.: 105

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Azienda Agricola la Mirandola

di Forni Andrea

via B. Luini 26 -21016 Luino (VA)

NUOVO INSEDIAMENTO AVICOLO PER PRODUZIONE UOVA AD USO ALIMENTARE

Doc. A) RELAZIONE TECNICA-DESCRITTIVA DATA : FEBBRAIO 19 AGG. 20 MARZO 19 File:G:\Lavori Privati\105- Forni\2017 12 01 Pratica allevamento polli\E.mail-

corrispondenza\2019 03 20\relazione.doc Prot.: 105

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RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA

1) Premesse

• In data 20.04.2018 con prot. 10841 veniva richiesto al comune di Luino parere preventivo

relativo alla costruzione di box destinati ad allevamento avicolo per un numero max di

1.000 capi;

• in data 22.12.2018 con prot n. C_E734–1-2018-12-22-0033910, il comune di Luino trasmetteva

allo scrivente risposta al parere preventivo per constatare “il limite minimo di riferimento possibile

per la proposta progettuale dalle zone residenziali che nella fattispecie riguardano il complesso in centro storico di

Germignaga denominato "Conservazione, riqualificazione e valorizzazione del tessuto urbano consolidato nei

comparti del centro storico e dei nuclei antichi di interesse storico" e la casa isolata, ricadente in Germignaga

all'interno di un tessuto agricolo boschivo in cui il fabbricato ha funzioni residenziali non appartenente ad una

azienda agricola e di produrre la documentazione descrittiva dell’azienda che si intende avviare utile affinché il

Servizio veterinario dell’ATS possa esprimersi in merito anche alla distanza di garanzia di fabbricati e recinti”.

• In data 27.12.2018 il Sig. Forni Andrea, trasmetteva al comune di Germignaga richiesta sullo

stato di consistenza ed uso degli immobili ricadenti in zona di conservazione, riqualificazione e

valorizzazione del tessuto urbano consolidato nei comparti del centro storico e dei nuclei antichi di interesse storico;

• In data 14.01.2019, il comune di Germignaga con prot. n. 262 del 14.01.2019, rilasciava

Certificato di consistenza ed uso degli immobili, dove risulta che la gran parte dei fabbricati

di tipo rurale in uso sono di proprietà di azienda agricola con destinazione d’uso deposito

legna, fieno ed attrezzature agricole per la conduzione dell’azienda. All’interno di questo

complesso vi sono anche fabbricati agricoli ad uso abitativo con tutti i requisiti igienico

sanitari connessi all’abitazione;

• In data 31.01.2019, l’Arch. Cusano Graziella del comune di Luino trasmetteva e-mail al

sottoscritto, in qualità di tecnico progettista, per un incontro (in data 01.02.2019) presso gli

Uffici Tecnici del comune di Luino alla presenza del Sindaco, nonché al richiedente sig.

Forni Andrea;

• In data 01.02.2019, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico del comune di Luino Arch. Stefano

Introini, trasmetteva allo scrivente (e ad altri destinatari) via e-mail, il verbale dell’incontro

avvenuto lo stesso giorno, nel quale venivano date indicazioni per l’aggiornamento della

pratica, in particolare, per quanto riguarda le fasce di distanza di salvaguardia tra le stallette e gli edifici

esistenti;

• In data 11.02.2019, veniva presentata al comune richiesta di Esame Impatto Paesaggistico

per intervento compreso tra soglia di rilevanza e soglia di tolleranza;

• In data 14.02.2019, la Commissione del Paesaggio esprimeva parere positivo in quanto

l’intervento costituiva impatto neutro a condizione che le piante di abete, previste in

abbattimento, verranno sostituite con almeno 8 piante di ontano da posizionarsi lungo le

piante da frutto, che potranno essere, queste ultime, transitate nel resto dell’area.

Alla luce di quanto sopra esposto, il sottoscritto Ing. Dozzio Mauro, con ufficio in p.zza Garibaldi 2/4 – 21016 Luino (VA), iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Varese

al n. 1567, ha predisposto la presente progettazione, al fine di ottenere il permesso di costruire.

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In data 14.03.2019, presso la sede le comune di Luino, si è svolta la Conferenza di

Servizi in merito al rilascio di Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) relativa

all’insediamento avicolo per n. 1.250 capi di galline ovaiole.

A seguito della conferenza sono state fatte delle osservazioni da parte dei tecnici del

comune di Luino, in merito alla presenza di un nuovo ingresso sul lato nord

dell’insediamento e se lo stesso fosse supportato da un atto dimostrativo della servitù di

passo.

Da ricerche approfondite sull’atto di acquisto di provenienza del sig. Forni Andrea,

quale richiedente della presente autorizzazione A.U.A., è stato accertato che non vi è

alcuna esplicita servitù a favore del sig. Forni Andrea che possa garantire l’accesso sul

lato nord dell’insediamento, pertanto, sulla base di queste nuove informazioni, sono

state aggiornate sia la tav. 3) che la tav. 8), dove nella prima è stato eliminato l’ingresso

sul lato nord con spostamento della piattaforma lavaggio sotto scocca, che verrà

posizionata in prossimità dell’ingresso lato sud (cfr. punto 9 della legenda) in modo da

ridurre drasticamente la distanza che c’è tra il deposito della pollina (punto 7 della

legenda) e l’ingresso all’area “pulita” (cfr. tav. 3)).

In merito sempre alla questione “eliminazione ingresso lato nord”, si precisa che

l’automezzo che rifornirà i silos per lo stoccaggio degli alimenti avicoli, accederà

quindi, dall’ingresso sud, sito in via Martiri di S. Martino attraverso un percorso

“sporco” fino ad arrivare in prossimità dei silos situati all’interno dell’area “pulita”,

separata fisicamente da una recinzione in rete metallica e paline, dove tale barriera

verrà superata mediante un idoneo braccio meccanico di cui il mezzo è dotato, senza

entrare minimamente nel percorso “pulito” (così come richiesto dalle norme sulla

biosicurezza).

Al fine di facilitare tale operazione, i silos sono stati spostati ed avvicinati di qualche

metro alla recinzione che separa il percorso “sporco” da quello “pulito” mantenendo

inalterate sia la tipologia che la dimensione.

Per quanto riguarda la tav. 8) è previsto sia il prolungamento che la sostituzione di

recinzioni con nuove, costituite da rete metallica zincata e plastificata di colore verde e

paline in ferro verniciato di altezza variabile da m 1,25 a m 1,50 fuori terra ed

evidenziate con polilinea in colore rosso sulla tavola di riferimento.

Si precisa che i restanti manufatti previsti all’interno dell’insediamento avicolo restano

inalterati sia come ubicazione che come parametri dimensionali.

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2) Stato di fatto

Come si evince dalla tav. 2), di supporto al permesso di costruire, il terreno di proprietà

del sig. Forni

Andrea, giusto atto

di compravendita (di

cui si allega copia)

redatto dal Notaio

Dott. Matano Mario,

di cui al repertorio.

n. 168173, raccolta n.

27862 del

27/04/2018

registrato a Caserta il

09/05/2018/1T al

numero 8142, è

situato all’interno del

territorio del comune

di Luino ed è censito

al C.T. al foglio 9

particella n° 2791 di

mq 5.505,00.

Il terreno risulta pressochè pianeggiante e confina sul lato sud con la strada comunale via

Martiri di San Martino, a nord con il mappale 2979, ad est con i mappali 3858 e 3857,

mentre ad ovest con l’azienda agricola Taloni.

Sul lato est è presente un filare di abeti di alto fusto che dovranno essere abbattuti, in

quanto non più compatibili con il nuovo insediamento previsto nella presente

progettazione.

Tutto il terreno si presenta come un prato incolto, delimitato sul lato sud da un muretto in

sassi e malta cementizia, lungo il quale è presente un’apertura (priva di cancello) di

ingresso all’area di proprietà, mentre sui lati nord, est ed ovest è presente una recinzione

in rete metallica zincata e plastificata di altezza variabile da cm 125 a cm 150.

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A maggiore chiarimento di quanto sopra esposto si riporta di seguito documentazione

fotografica dello stato dei luoghi.

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3) Inquadramento urbanistico e territoriale dell’allevamento

L’intervento sarà realizzato in un’area ubicata in via Martiri di San Martino, nel territorio comunale di Luino (VA) insistente al foglio n. 9, part. 2791 per una superficie di mq 5.505,00; il sito è georeferenziato con le coordinate UTM-WGS84: N.480791,20 - E.5090786,68 a 206 m s.l.m.. Urbanisticamente l’area su cui ricade l’impianto è classificata, nel vigente P.G.T. del comune di Luino, come area agricola E1 (vedi Estratto P.G.T. tav.1) sotto riportato). Per la sua posizione cartografica, si riporta un estratto della Carta Tecnica Regionale con evidenziato in colore rosso l’area interessata dall’allevamento avicolo.

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4) Descrizione degli interventi previsti a progetto

La proposta progettuale prevede la realizzazione di strutture che verranno utilizzate per l’allevamento di galline ovaiole, per un max di 1250 capi, per la produzione di uova ad uso alimentare, che comprende l’installazione in opera di n° 22 boxes, di cui 7 grandi, numerati da 1 a 7 di dimensione 6,00x5,50 m e 15 piccoli, numerati da 8 a 22 di dimensione m 2,00x3,00, oltre che alla realizzazione di tutti i locali accessori, necessari all’attività. Di seguito si riporta l’individuazione su ortofoto della proposta progettuale,

e la descrizione in dettaglio delle strutture necessarie per l’attività avicola, con richiamo

alle tavole progettuali di supporto alla presente (vedi tavv. 1÷5) e per miglior comprensione della soluzione progettuale adottata, si rimanda alle simulazioni fotografiche richiamate al successivo capitolo 5) della presente relazione.

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4.1) BOX PER ALLEVAMENTO GALLINE OVAIOLE, NUMERATI DA 1÷7 (ZONA 2)

All’interno di tali boxes saranno allevate circa 875 galline (125 capi circa per ogni box) per

la produzione di uova per uso alimentare.

Ogni box avrà dimensioni di m 6,00x5,500xh210/190. I box sono stati dimensionati secondo quanto previsto dalla normativa vigente dove

prevede numero massimo 6 galline/mq, nel nostro caso in esame si arriva ad un massimo

di 4 galline/mq. Si precisa inoltre che i boxes costruiti hanno dimensioni tali per cui

potranno assicurare, in caso di disposizioni sanitarie, il ricovero al coperto di tutti gli

animali allevati nel

rispetto delle norme sul

benessere dell’animale.

Il box sarà costituito da una struttura in ferro zincato autoportante protetto sui lati esterni da un pannello dello spessore di circa mm 50, opportunamente coibentato e fissato ad una struttura in acciaio zincato a caldo vincolata al sottostante pavimento in cls. La posa in opera sarà eseguita con la foratura dei telai in ferro (già assemblati in pannello coibentato) ed il fissaggio meccanico avverrà tramite viti autofilettanti zincate bianche. Le strutture portanti saranno fissate a pavimento mediante piastre zincate.

L’intera superficie del box sarà costituita da pavimento in cls di idoneo spessore, opportunamente armato con finitura superiore tirata a frattazzo fine, con una lieve pendenza verso l’esterno, in modo da facilitarne l’eventuale scolo acque in caso di lavaggio della stessa. La copertura sarà costituita da un pannello coibentato dello spess. di mm. 40 a 5 greche, rivestito in lamiera preverniciata di colore RAL8019 con spess. 6/10 mm. La copertura sarà dotata di canale di scolo posto nella parte retrostante per la raccolta acque piovane e da 2 bocchelli per il

deflusso acque piovane, con scarico al piede di ogni singolo box, dove verrà posizionato un pozzetto di raccolta acque. Oltre al canale, l’intera copertura sarà dotata di bordatura perimetrale in lamiera preverniciata color testa di moro in modo da proteggere l’intero pannello di copertura.

Esempio fotografico box

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L’accesso ad ogni singolo box sarà garantito sia dalla parte posteriore in modo da poter accedervi tramite corridoio sia per il posizionamento dei nidi che per il recupero delle uova attraverso una porta di dim. m 0,70xh1,90, ulteriore accesso verrà garantito frontalmente con una porta posta su un lato ovest di ogni box, anch’essa costituita da struttura in ferro zincato e pannellatura in rete ondulata del diam. mm 2,80 e maglia 20x20 mm. di dimensioni 0,80xh1,90m. 2) BOX MINI PER ALLEVAMENTO GALLINE OVAIOLE NUMERATI DA 8÷22 (ZONA 1) All’interno di tali boxes saranno allevati circa 375 capi (massimo) di galline ovaiole per la

produzione di uova ad uso alimentare, alloggiate in 15 boxes separati, ciascuno dei quali

conterrà circa 20-25 galline, gallo compreso. Ogni box sarà dimensionato secondo quanto

previsto dalla normativa vigente dove prevede numero massimo 6 galline/mq, nel nostro

caso in esame si arriva ad un massimo di 4 galline/mq. Si precisa inoltre che i boxes

costruiti hanno dimensioni tali per cui potranno assicurare, in caso di disposizioni

sanitarie, il ricovero al coperto di tutti gli animali allevati nel rispetto delle norme sul

benessere dell’animale.

Ogni box avrà

dimensioni m

3,00x2,00xh210/190 e

sarà costituito da una

struttura in ferro

autoportante in

tubolare e

pannellatura

perimetrale

coibentata con

pannelli dello spess.

di circa mm 50 di

colore RAL8019,

fissati dalla parte interna del telaio mediante piatte in lamiera zincata 12/10 che ne

consentono la sostituzione nel tempo.

La posa in opera sarà eseguita con foratura dei telai in ferro (già assemblati di pannello coibentato) ed il fissaggio meccanico tramite viti autofilettanti zincate bianche. Le strutture portanti saranno fissate a pavimento mediante piastre zincate. L’intera superficie del box sarà costituita da pavimento in cls di idoneo spessore, opportunamente armato con finitura superiore tirata a frattazzo fine con una lieve pendenza verso l’esterno in modo da facilitarne l’eventuale scolo acque in caso di lavaggio della superficie. La copertura sarà costituita da pannello

Esempio fotografico box

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coibentato colore RAL8019 dello spessore di mm. 40 a 5 greche rivestito in lamiera preverniciata con spess. 6/10 mm. La copertura sarà dotata di canale di scolo in lamiera preverniciata colore testa di moro, posto nella parte retrostante, per la raccolta acque piovane e da 2 bocchelli per il deflusso con scarico al piede di ogni singolo box dove verrà posizionato un pozzetto di raccolta acque. Oltre al canale, l’intera copertura sarà dotata da bordatura perimetrale in lamiera preverniciata in modo da proteggere l’intero pannello di copertura. Al fine di soddisfare quanto previsto dalle norne sulla biosicurezza, è stata individuata un’area da considerare come dogana Danese costituita da un locale posto al centro dei due gruppi dei box da dove si potrà accedere direttamente all’allevamento. All’interno di detto locale, verranno custoditi dei calzari che verranno utilizzati dal responsabile dell’attività per accedere ad ogni singolo box. Ogni box, così come riportato nella planimetria di progetto tavola 3) allegata alla presente, sarà dotato di una porta di dimensioni cm 70xh190 per poter comunicante fra loro. Da tale accesso verrà garantito sia il posizionamento dei nidi che il recupero delle uova prodotte dalle galline. Ulteriore accesso verrà garantito frontalmente con una porta posta sul lato ovest di ogni box, anch’essa costituita da struttura in ferro zincato e pannellatura in rete ondulata del diam. mm 2,80 e maglia 20x20 mm. di dimensioni 0,80xh1,90m. Tutti i boxes saranno dotati di un recinto esterno all’aperto, protetto da rete perimetrale a maglia romboidale, o quadrata di dim. cm 2x2 e paline in ferro zincate e verniciate di altezza m 2,00. Ogni recinto all’aperto sarà protetto sulla sommità da una rete antigrandine opportunamente tirantata, in modo da evitare l’intrusione di volatili esterni all’interno dell’allevamento. 4.3) CONCIMAIA/LETAMAIA

Sarà realizzata completamente interrata, con getti in cls armato ed opportunamente impermeabilizzata, costituita da una platea dello spess. di cm 20 e lati interni di m 2,00, con un’altezza di m 1,00 (art. 233 del R.D. 27.07.1934 n. 1265). La concimaia è da definirsi come una struttura coperta, ma aperta, in quanto non sono previsti pannelli o teli di chiusura, ma semplicemente un tetto posto a circa 2,00 m rispetto al piano di campagna mentre, i 4 lati, resteranno liberi da ogni ostacolo. E’ da notare che la produzione di percolati risulta praticamente nulla in quanto la pollina è caratterizzata da un elevato potere assorbente e quindi la possibilità di rilascio liquami durante la fase di maturazione è limitata, se non assente, fatta eccezione nel periodo di pulizia straordinaria (ogni 2 settimane), dove verrà eseguito un intervento di idropulitrice a pressione e quindi, la parte liquida, confluirà all’interno della concimaia attraverso le griglie di intercettazione poste in testa ad ogni singolo box. A cadenza ciclica, la concimaia sarà oggetto di pulizia con asportazione della pollina prodotta e trasferimento della stessa mediante ditte specializzate per l’utilizzo di concime organico. Come richiesto al cap. 3.10.7 del Regolamento di Igiene, la concimaia sarà ubicata ad una distanza non inferiore a m 50,00 dall’abitazione del conduttore e a m 100,00 da zone urbanistiche a destinazione d’uso diversa (residenziale, produttiva, terziaria, ecc…), cfr. tav. 1 e 3. Oltre alla concimaia dove vengono raccolte le acque provenienti dal lavaggio di ogni

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singolo box, è prevista nelle immediate vicinanze una letamaia, per lo stoccaggio della pollina proveniente dalla pulizia giornaliera di ogni ricovero, che verrà trattenuta per circa 60 gg (due mesi) per poi essere smaltita da ditta specializzata. Lo smaltimento avverrà dall’ingresso, situato sul lato sud dell’area, dove il mezzo verrà trattato mediante idrolavaggio della sottoscocca, con l’utilizzo di acqua a pressione ed idonei prodotti igienizzanti, in modo da poter attraversare il percorso adibito a “pulito”. Analoga procedura verrà eseguita in fase di trasferimento della pollina dall’area per il trasporto della stessa da ditte specializzate per essere utilizzata come concime organico. Il locale utilizzato come stoccaggio “temporaneo” della pollina sarà costituito da un basamento in cls di dimensioni interne m 2,00 x 2,00 rivestito solo per la prima parte di base, pari ad un’altezza di m 1,00 e coperta da una tettoia ad unica falda, costituita sempre da pannelli con caratteristiche identiche a quelle dei boxes, tutto ciò per mantenere asciutta la pollina, per poi essere successivamente trasportata come concime organico (cfr. simulazioni fotografiche riportate nei capitoli successivi). 4.4) LOCALI ACCESSORI ALL’ALLEVAMENTO Per lo svolgimento delle attività svolte all’interno dell’azienda e per il numero di avicoli presenti nella stessa, il progetto ha previsto all’interno dell’area due moduli prefabbricati, dove troveranno spazio locali accessori al servizio dell’attività produttiva quali: ufficio, spogliatoi con annesso servizi igienici, locale di deposito, locale imballaggio e marchiatura uova. Complessivamente i due moduli avranno dimensioni max di m 5,82 x 8,60 ed altezza netta interna minima di m 2,70 (come previsto dalle norme di igiene Titolo III). Entrambe le strutture, per questioni igienico-sanitarie, saranno sollevate da terra ad un’altezza di circa 50 cm ed ubicate all’interno dell’area, così come riportato nella planimetria Tav. 3 di progetto. Le caratteristiche architettoniche di entrambe i moduli saranno semplici e lineari e richiameranno quelle già esistenti in loco, sia per quanto concerne la tonalità di colori che l’aspetto architettonico dove sarà presente una copertura a due falde ed un portico coperto accessibile da una delle due scalette posta sul lato nord di uno dei due moduli prefabbricati (cfr. simulazione fotografica sotto riportata ).

Tutti le murature perimetrali e relativi vetraggi rispetteranno le norme vigenti in materia sul risparmio energetico. La struttura esternamente sarà verniciata con colore nella gamma delle terre, mentre i serramenti saranno in legno di colore noce scuro. La copertura è prevista con manto in tegole marsigliesi e tutte le parti a vista della gronda saranno in legno, mentre la lattoneria (canali, scossaline e pluviali) sarà in lamiera preverniciata colore testa di moro. Per quanto concerne il portico coperto, sarà costituito da una

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pedana in legno così come anche il parapetto di protezione posto sui due lati. I due blocchi prefabbricati saranno, inoltre, dotati di impianto elettrico, idrico e di riscaldamento, il tutto nel rispetto delle norme vigenti in materia. Ulteriore locale accessorio è stato previsto in prossimità dell’ingresso, lato via dei Martiri di San Martino e riguarda l’ubicazione di una casetta in legno, di dimensioni m 4,00 x 4,00 dove è prevista la vendita delle uova prodotte. A tale manufatto si potrà accedere solo ed esclusivamente dalla zona sporca, così come si evince dalla planimetria di progetto tavola 3 allegata alla presente. Oltre alla vendita in loco le uova potranno essere vendute dal proprietario mediante l’utilizzo di proprio mezzo autorizzato e coibentato per il trasporto delle uova. La copertura sarà a due falde, con struttura portante e fine in legno e manto in tegole canadesi ad effetto antichizzato. La struttura sarà di tipo amovibile e verrà posizionata su un piccolo basamento in cls, avente solo funzione di appoggio dell’elemento prefabbricato, che resterà a filo terreno, Anche per questo tipo di struttura verranno rispettate le geometrie e le caratteristiche architettoniche tipiche del contesto rurale ed agricolo presenti in loco (cfr. tav. 3 e simulazione fotografica dell’intervento riportata nei successivi capitoli). Sul lato nord dell’allevamento saranno installati n° 2 silos, al cui interno si troveranno granaglie/mangime non OGM. Il mangime utilizzato sarà opportunamente certificato secondo quanto previsto dal regolamento CE N. 852/2004 E N. 183/2005 che si avvale di protocolli operativi tali da garantire la qualità del prodotto finito. Ogni singolo box sarà dotato di mangiatoia a tramoggia che verrà rifornita a seconda delle necessità, nonché di abbeveratoio a serbatoio della capienza di circa 30,00 l che verrà rifornito con acqua proviene dall’acquedotto comunale (non di superficie). 4.5) SCARICO ACQUE REFLUE INSEDIAMENTI ISOLATI (D.LGS. 152/2006 E R.R. 3/2006) Per quanto riguarda lo scarico di acque reflue domestiche o assimilate derivante dall’insediamento isolato su suolo agricolo, lo stesso sarà garantito attraverso l’installazione di un sistema di trattamento primario e secondario costituito da una prima fossa IMHOFF completamente interrata che verrà posizionata nelle immediate vicinanze del fabbricato, costituita da una vasca inferiore detta “di gestore” e da una superiore detta “sedimentatore” dimensionate in maniera che nel primo si abbia una stabilizzazione biologica delle sostanze sedimentate e nel secondo si crei quella necessaria zona di calma che permetterà una idonea sedimentazione dei reflui presenti. Per quanto riguarda il trattamento secondario, lo stesso verrà affidato in abbinamento alla vasca IMHOFF con conseguente smaltimento e la ulteriore depurazione, sfruttando le capacità depurative del terreno senza che il liquame venga a contatto diretto con l’atmosfera, evitando quindi problemi di natura igienica quali esalazioni moleste e gli impaludamenti.

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Il trattamento pertanto consiste in un sistema detto di subirrigazione dove è prevista da una trincea drenante costituita da uno scavo trapezoidale spinto ad una profondità di cm 100 circa rispetto al piano di campagna e larghezza alla base di cm 60 all’interno della quale verrà posto un primo strato dia materiale drenante (ghiaia a pezzatura 60-80 mm spessore cm 20) con posa della tubazione microforata in pvc del diam. di mm 125 con successivo rinfianco e copertura della stessa con materiale drenante (ghiaia/pietrischetto) di pezzatura 30-60 mm. All’estradosso di tale riempimento verrà posizionato un geotessuto avente funzione di separazione fra il materiale drenante ed il successivo strato di riempimento con terra di coltivo o materiale proveniente da scavi ritenuto idoneo al rinterro. La lunghezza della trincea drenante è stata calcolata in funzione della natura del terreno, dal grado di permeabilità e al numero di abitanti equivalenti (A.E.) presenti all’interno dell’attività. Tale prodotto ha determinato una lunghezza complessiva della trincea drenante che dovrà essere minimo m 9,00. La soluzione proposta è rispettosa di quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006 e dal R.R. 3/2006. A maggiore chiarimento di quanto sopra esposto, si rimanda alla tav. 7) e precisamente allo stralcio planimetrico con riportato il nuovo scarico acque reflue domestiche nel suolo e negli strati superficiali del sottosuolo. 4.6) MISURE DI BIOSICUREZZA

Nella rappresentazione grafica del layout dell’allevamento, il terreno è stato suddiviso in 2 zone, delimitate con idonea recinzione fissa costituita da paline in rete metallica plastificata di altezza m 1,25, che dovrà separare il percorso sporco/pulito. Come si evince dalla tav. 3), l’ingresso all’area/attività sarà garantito da un cancello di dimensioni 5,00m x h2,00 in profilati metallici che verrà installato in arretramento rispetto alla via Martiri di San Martino. Da tale ingresso si potrà accedere sia al percorso sporco, che al percorso pulito, in quest’ultimo caso l’ingresso sarà accessibile solo ed esclusivamente attraverso la realizzazione\installazione di una piattaforma in cls armato, munita sia di griglia di raccolta acque che da ugelli laterali per il lavaggio sottoscocca di tutti i mezzi che accedono ed escono dall’azienda. L’acqua prodotta dal lavaggio dei mezzi verrà fatta recapitare all’interno di una vasca interrata situata al lato della griglia della capienza di circa mc 1, dove è prevista la pulizia periodica tramite svuotamento con ditta specializzata (spurghi). All’interno del tratto di terreno indicato come percorso “sporco” verrà realizzata una strada bianca in materiale stabilizzato, opportunamente cilindrato e compattato, in modo da garantire l’accesso in sicurezza ai locali uffici/spogliatoi lungo la recinzione di separazione sporco/pulito, (cfr tav. 3). Per quanto concerne il trasporto delle uova per il confezionamento, le stesse vengono raccolte dai vari nidi e poi dalla zona pulita vengono portate nel locale per il confezionamento attraverso uno sportello posizionato all’interno del locale senza accedervi direttamente dalla zona pulita.

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4.7) SMALTIMENTO VOLATILI MORTI

Gli animali saranno controllati giornalmente ed ogni animale morto, o abbattuto verrà rimosso e conservato in un contenitore chiuso (freezer a pozzo) di idonee dimensioni a tenuta stagna per impedire l’accesso a parassiti ed animali selvatici ubicato all’interno di un apposito locale di dimensioni m 2,00 x 3,00 x h 2,00 m, situato in prossimità dell’ingresso lato nord dell’allevamento. La struttura sarà costituita da elementi in acciaio zincato rivestiti con pannelli coibentati e finitura esterna liscia con colorazione colore RAL8019 o altra tipologia suggerita dalla commissione del paesaggio. La copertura sarà anch’essa con pannelli coibentati a falda unica con inclinazione verso l’esterno, mentre l’accesso sarà garantito da una porticina situata a confine della proprietà, in modo da evitare l’accesso all’interno della stessa rispettando i criteri di igiene e sicurezza Lo svuotamento del freezer a pozzo potrà avvenire direttamente dall’esterno senza che mezzi o persone posano accedere all’interno dell’attività in modo da eseguire l’operazione di smaltimento in tutta sicurezza. Le carcasse saranno smaltite mediante sistemi e procedure autorizzate, conformi alla legislazione UE, in particolare al regolamento CEE 1774/2002 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale, abrogato dal regolamento 1069/2009 della Commissione che stabilisce le norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale in vigore dal 4 marzo 2011. Il contenitore utilizzato per lo stoccaggio di volatili morti verrà pulito e disinfettato a fondo prima di introdurvi nuovi volatili. Per la manipolazione di volatili morti, verranno utilizzati guanti monouso e successivamente si procederà al lavaggio e disinfezione mani. 4.8) ACCESSO ALL’ALLEVAMENTO Il personale ed i visitatori costituiscono uno dei principali rischi di biosicurezza per gli animali del sito, per questo motivo, alle persone in ingresso alla struttura, verranno fatti indossare indumenti di protezione, forniti dall’azienda. Poiché il rischio maggiore di introduzione di materiale infetto nell’allevamento, proviene dalle calzature, dalle mani o attrezzature mobili, verranno messe in atto operazioni di detersione e sanificazione delle protezioni individuali. Inoltre, per garantire maggiore biosicurezza, le aree perimetrali esterne ai ricoveri saranno regolarmente mantenute pulite. 4.9) ZONA PARCHEGGI Per ridurre al minimo le problematiche di introduzione accidentale di patologie, si è scelto di realizzare un parcheggio posto all’esterno dell’attività, in prossimità dell’ingresso, situato sul lato sud di via Martiri di San Martino che permetterà la sosta momentanea alla clientela, senza che la stessa possa interferire minimamente con l’allevamento. Il parcheggio sarà completamente realizzato in materiale stabilizzato, opportunamente compattato e cilindrato, in modo da impedire formazione di fango o sporcizia, che può arrecare problemi all’allevamento. Le persone che accedono dall’ingresso di via Martiri di S. Martino, saranno solo ed

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esclusivamente coloro che collaboreranno all’attività, fatta eccezione per l’ingresso di mezzi che dovranno accedere nel percorso pulito attraverso la zona di lavaggio sottoscocca che sarà posizionata a valle dell’ingresso. L’intera area risulta ad oggi delimitata sul lato sud da un muretto di altezza circa m 1,00, sul lato est da una recinzione, in parte realizzata con paline e rete metallica ed in parte da manufatti non idonei a tale scopo, pertanto, l’intera recinzione sul lato est verrà rimossa e sostituita con nuova, composta da paline e rete metallica zincata e plastificata di altezza m 1,50. Sul lato ovest verrà mantenuta la recinzione esistente. Sul lato nord verrà mantenuta, in parte, la recinzione esistente con completamento della stessa, mediante l’utilizzo di recinzione composta da paline e rete di altezza massima m 1,75. Analoga recinzione verrà realizzata all’interno dell’area per separare il percorso “sporco e pulito”, con altezza di m 1,25. Sul lato sud è prevista l’installazione di un cancello carraio con apertura a scorrere costituito da elementi scatolari in elementi metallici zincati e verniciati avente dimensioni m 5,00 x h2,00. Sul lato ovest del cancello si prevede, inoltre, che il completamento della recinzione avverrà mediante la realizzazione di un muretto in cls armato di altezza fuori terra di circa cm 50 e lunghezza di circa m 5,50 con sovrastante recinzione in rete zincata e plastificata di altezza m 1,25. Per quanto non espressamente descritto, si rimanda alle tavole 3 e 8) di supporto alla

presente.

5) RECEPIMENTO INDICAZIONI R.R. 07/2017 (Regolamento recante criteri e metodi

per il rispetto del principio dell’invarianza idraulica ed idrologica ai sensi dell’articolo 58 bis

della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12)

In merito alla normativa vigente in materia sopra richiamata, il terreno ricade in aree C,

ovvero, a bassa criticità idraulica, dove il requisito minimo da soddisfare consiste nella

realizzazione di uno o più invasi di laminazione, comunque configurati e dimensionati,

adottando i seguenti valori parametrici del volume minimo dell’invaso, o del complesso

degli invasi di laminazione:

- aree C a bassa criticità idraulica, di cui la comma 3 art. 7 ; - valore minimo dell’invaso 400 mc/ha di superficie scolante impermeabile

dell’intervento (art. 12 comma 2 lettera c); - portata meteorica scaricabile nei ricettori 20 l di superficie scolante impermeabile

dell’intervento (art. 8 comma 1 lettera c); - tempo di svuotamento dell’invaso di laminazione nelle successive 48 ore (art 11 comma

4 lettera f). Sulla base di tali valori parametrici, l’invaso da realizzare dovrà essere > di mc 18,48 (6,00 x

3,10 x h1,00) = 18,60mc > 18,48 mc previsti dal regolamento.

In riferimento all’art. 8 comma 1 lettera c, per le aree classificate C a bassa criticità

idraulica è previsto lo svuotamento dell’invaso nelle successive 48 ore pari a 20 l/s per ha

di superficie scolante impermeabile.

Per quanto non espressamente descritto, si rimanda alla tav. 6) di supporto alla presente

dove sono riportate le calcolazioni in merito all’invarianza idraulica ed idrologica dell’area

in esame.

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6) VERIFICA URBANISTICA L.R. 12/2005

In riferimento all’art. 59 comma 4 della L.R. 12/2005 che prevede il rapporto di copertura

del 10% dell’intera superficie aziendale, nel nostro caso si ha:

� Superficie aziendale= mq 5.505,00

� Superficie coperta (Sc)

� Boxes galline ovaiole = mq 327,00

� Silos per deposito mangimi = mq 16,00

� Locale dep. carcasse= mq 6,00

� Basamento lavaggio sottoscocca= mq 20,00

� Struttura prefabbricata

connessa all’attività produttiva = mq 65,00

� Locale vendita prodotti= mq 16,00

� Letamaia/concimaia= mq 12,00

Totale superficie coperta= mq 462,00

Rapporto di Copertura Infrastrutture Aziendali indice massimo realizzabile

Rcmax (art.59 comma 4. L.R. 12/2005)

Rcmax = Superficie Aziendale x 10% = 5.505,00 mq x 10% = 550,50 mq.

Verifica Superficie Coperta infrastrutture a servizio dell’attività produttiva previste in

progetto < Rapporto di Copertura Infrastrutture Aziendali indice massimo realizzabile: (art.59

comma 4. L.R. 12/2005):

462,00 mq < 550,50 mq. VERIFICATO

Come si evince dalla planimetria di progetto Tav 3) i boxes adibiti a ricovero di galline

ovaiole, essendo gli stessi non regolamentati ai fini delle distanze dai confini di proprietà,

né da Regolamento Edilizio Comunale, e neppure dal Regolamento Regionale di Igiene

Tipo, gli stessi sono stati posti ad una distanza di 3,00 m rispetto al confine di proprietà,

così come disposto dall’art. 873 del Codice Civile.

Per quanto concerne le strutture prefabbricate al servizio dell’attività agricola (locale di

deposito/spogliatoi/servizi ecc…) le stesse sono state ubicate ad una distanza di m 10,00

dal confine della proprietà, distanza notevolmente maggiore rispetto ai 5,00 m previsti dal

Piano delle Regole all’art. 42 comma 4. Analoga soluzione è stata adottata per l’ubicazione

della casetta in legno relativa alla vendita dei prodotti provenienti dall’attività agricola, la

cui distanza dalla strada è stata posizionata a 9,50 m, notevolmente maggiore ai 5,00 m

previsti dal Piano delle Regole art. 42 comma 4.

7) LEGGE 13/89 BARRIERE ARCHITETTONICHE

Per quanto concerne le norme per il superamento barriere architettoniche, l’intervento non

risulta assoggettato alle disposizioni in materia, ad accezione delle caratteristiche del

nuovo locale adibito a vendita dei prodotti dove lo stesso sarà posizionato all’esterno

dell’attività in prossimità della strada comunale via dei Martiri di S. Martino dove la

struttura sarà accessibile sin da subito a quanto previsto dalla L. 13/89 – D.M. 236/89 e

L.R. 6/89.

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A maggiore chiarimento di quanto sopra descritto in merito alle trasformazioni dal punto di vista paesaggistico, si riportano rendering fotografici computerizzati con

il raffronto prima e dopo l’intervento.

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In aggiornamento si inoltrano le seguenti tavole:

-Tav. 3) Soluzione progettuale: Planimetria di dettaglio, documentazione fotografica

immobili agricoli esistenti nell’intorno e simulazioni fotografiche

dell’intervento – scala 1:200, data: febbraio 2019, agg. marzo 2019

-Tav. 8) Soluzione progettuale: Estratto mappa con sovrapposizione della proposta

progettuale – scala 1:200, data: marzo 2019

Luino, Febbraio 2019 – agg. 20 Marzo 2019 Il Tecnico

Ing. Dozzio Mauro